"Fin dall’inizio abbiamo partecipato attivamente alla ricerca della strada migliore per avere servizi più efficienti a costi inferiori, per superare i problemi che ancora oggi ci sono e che ricadono sui cittadini". Esordisce così il sindaco Tomasi che ieri mattina ha partecipato in regione alla conferenza stampa sulle Multiutility. Tomasi ha chiarito poi che serve fermare l'avanzata delle multiutility (imprese di servizi a capitale misto) che cercano d'inglobare più servizi con possibili ricadute oligopolistiche sul mercato e sui cittadini. 

"Questa strada dovrà essere delineata dai Comuni - sottolinea poi il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi - senza pregiudizi ma senza nemmeno progetti preconfezionati. Pistoia ha cercato, fin da subito, di orientare questo percorso con indirizzi precisi che continueremo a far valere. Quanto presentato stamani è tecnicamente un punto di partenza per valutare se questo sia o meno lo strumento idoneo a dare soluzione ai problemi che ad oggi riscontriamo nei servizi. Una valutazione che è rimessa ai Consigli comunali e all’assemblea dei soci. Questa mattina ho ribadito due posizioni già espresse dal Comune di Pistoia, due vincoli per noi non superabili: che la maggioranza sia saldamente nelle mani pubbliche, con la previsione di paletti strettissimi che non permettano il passaggio ai privati e, secondo, che non si scordi mai l’obiettivo finale, ovvero - ribadisce il sindaco - avere servizi migliori a costi inferiori per la collettività, cosa che ad oggi non avviene. Queste sono richieste che non facciamo adesso, ma che abbiamo portato in tutte le sedi opportune. L’esigenza di avere sul tavolo una valutazione tecnica - continua il sindaco - nasce dai tre problemi ad oggi esistenti: la necessità di investimenti, penso alla depurazione, alla rimozione del cemento amianto, alla mancanza di impianti per il ciclo dei rifiuti; la necessità di non continuare a portare le risorse dei toscani alla romana Acea; la necessità di fermare l’avanzata delle grandi multiutility che da fuori regione stanno continuando ad acquistare in Toscana prendendo terreno con il rischio per noi, proprio per questo, di essere fagocitati. Questi problemi erano e sono da affrontare, anche perché le conseguenze ricadono direttamente sui cittadini e le aziende”.  

Redazione

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