Pd Pistoia interviente in merito alla petizione, promossa da un gruppo di genitori della scuola primaria Marino Marini di Pontenuovo, contro la chiusura del progetto “Noi e Marina".

"Apprendiamo con grande preoccupazione che, ancora una volta, la memoria del nostro Marino Marini viene con troppa facilità sfregiata. Di recente è infatti comparsa una petizione che ha già raggiunto quasi 300 adesioni, promossa da un gruppo di genitori della scuola primaria Marino Marini di Pontenuovo, in cui si lancia una voce contro la chiusura del Progetto “Noi e Marina” presso questa scuola.
Abbiamo appreso che questo progetto faceva parte di un preciso lascito testamentario di Marino e della moglie, i quali vi avevano infatti dedicato anche fondi economici. Un progetto didattico che proponeva strategie d’avanguardia per realizzare una proposta inclusiva, partecipativa, tesa allo sviluppo di valori di solidarietà sociale, appartenenza e cura, creando un contesto di relazione che favorisce e sostiene apprendimenti, condivisione, sviluppo di competenze ed autonomie dei più piccoli.
Nato nell’anno scolastico  2010/2011, ha consentito di strutturare una offerta  un didattico-educativo che ha cambiato l’intera organizzazione della scuola a partire dalla creazione di ambienti pensati tenendo conto di un modello innovativo, progressista e di alta qualità. Un fiore all’occhiello che ha attirato l’attenzione di genitori anche da fuori zona, permettendo di strutturare più classi e inserendosi nei percorsi scolastici, famosi nel mondo, di cui Pistoia vanta grazie al buon governo del Centrosinistra.
A detta dei genitori, come si legge nel testo della petizione, dal 31/01/2022, senza una comunicazione precisa e ufficiale, sono stati sospesi gran parte dei servizi e attività che fin dal 2010 avevano contraddistinto la scuola primaria Marino Marini. Apparentemente una chiusura repentina del Progetto senza motivazioni.
 A colpire ulteriormente le famiglie è la decisione “di chiudere il mercatino presente internamente alla scuola che proprio dal 2010/2011 permetteva di acquistare il materiale didattico necessario allo svolgimento delle attività con prezzi calmierati e soprattutto stimolando il principio di uguaglianza e responsabilità. Sempre per mezzo del suddetto mercatino veniva organizzato l'acquisto, la personalizzazione e la distribuzione delle divise anch'esse molto apprezzate da bambini e genitori.”
Abbiamo cercato di comprendere le criticità legate ai due elementi sottolineati nella petizione: l’esistenza del mercatino e l’uso delle divise scolastiche.
Alcune scuole, presenti  anche in sia in ambito regionale che extraregionale, che adottano modelli simili, come ad esempio le scuole della rete senza zaino,  hanno  adeguato la gestione degli acquisiti di divise e materiale didattico attraverso il sistema Pago PA, che consente la creazione di un pagamento come contributo volontario, che può essere sostenuto dai genitori ad inizio anno per l’acquisto delle divise e dei materiali didattici  per la scuola, per consentire ai bambini di continuare a ritirare il proprio materiale didattico conservato nel mercatino della scuola senza scambio di denaro con il personale addetto.
 A sostegno dell’uso della divisa scolastica con il logo della scuola abbiamo trovato anche una sentenza del TAR di Lecce la n 849/18 dove si precisa che il provvedimento di adottare una divisa scolastica con il logo della scuola  risulta “sorretto dal pubblico interesse inteso a contrastare il fenomeno del bullismo tra scolari, ossia dall’esigenza di limitare le differenziazioni in termini  di abbigliamento (…)”
Insomma ci sono soluzioni per le criticità: noi abbiamo delle proposte concrete a sostegno di questa realtà.
In questi tempi bui, ciò che desta grande apprensione è il silenzio sotto cui rischia di cadere questo avvenimento, che cancellerebbe ancora un altro pezzo della memoria e delle volontà di Marino e Marina rispetto a Pistoia, e soprattutto che annullerebbero ancora un pezzo di particolarità e originalità del sistema scolastico pistoiese.
Riteniamo che sia necessario farsi carico di tutto questo e intavolare immediatamente un lavoro a supporto della ripresa del Progetto, adeguato alle esigenze organizzative, ma innovativa e d’esempio per il mondo. Il disinteressato silenzio dell’amministrazione comunale, ancora una volta, è tragicamente significativo".

Redazione

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