"La gestione delle strutture comunali dovrebbe avvenire sempre tramite bandi pubblici". E’ questo il principio che vorrebbe far valere anche per l’affidamento del Teatro Pacini di Pescia, tornato al centro delle polemiche dopo il ritiro in consiglio comunale della delibera che ne voleva l’affidamento diretto.
Molto chiaro a tal proposito Roberto Franchini, portavoce comunale del Partito di Giorgia Meloni: “Gli anni cupi da cui proviene il nostro teatro, dovuti ad una gestione molto discutibile, con un’offerta inadeguata dal punto di vista economico, qualitativo e quantitativo della programmazione, ci fanno propendere per l’affidamento tramite bando, che attiverebbe quei principi di trasparenza e di concorrenzialità che impegnerebbero i vari pretendenti a fornire la migliore offerta possibile se vogliono aggiudicarselo, andando a giovamento della collettività e dei cittadini. Testimonianza di ciò è quanto fatto dall’allora sindaco Roberta Marchi che passò dall’affidamento diretto a quello tramite bando, consentendo al comune un risparmio sui costi di gestione a fronte di una programmazione ed un cartello molto ricchi che fecero triplicare gli abbonamenti ed il pubblico presente ai singoli spettacoli. – esordisce Franchini – Noi auspichiamo una gestione che sappia dare spazio alle molte realtà locali di appassionati di teatro, alle scuole, alle associazioni e che sia in grado di sviluppare un calendario di spettacoli ricco ed interessante, che possa recuperare i molti abbonati che ne caratterizzavano un tempo l'attività e questo solo un bando pubblico ce lo può garantire, restituendo vita e vigore ad una delle più importanti istituzioni culturali cittadine”.
Redazione