Pescia a Sinistra chiede un confronto Istituzionale aperto, democratico e partecipato per parlare del Liceo Lorenzini, chiuso per inagibilità.

“La vicenda che interessa il Liceo Lorenzini, che per motivi di inagibilità ha visto chiudere la propria sede centrale, nella quale trovavano spazio ventitre aule, oltre a laboratori, servizi, segreteria e direzione scolastica, sta generando preoccupazione e insicurezza nei Docenti, negli Studenti, in tutta la Popolazione non solo di Pescia, ma della Valdinievole e della Piana Lucchese, per la quale la scuola pesciatina era un importante punto di riferimento.
Stiamo assistendo a una diatriba stucchevole con scarico delle responsabilità fra Comune e Provincia.
Da una parte la Provincia non ha ancora aperto gara di appalto per la costruzione della Cittadella Mobile Scolastica perché il Comune non ha ancora trasmesso il certificato di inagibilità. Inoltre, la stessa Provincia si è dichiarata avversa verso la zona che il Comune ha individuato ove collocare la Cittadella, individuando nel Mefit la sede più naturale; soprattutto, non ha comunicato il budget disponibile per la costruzione di tale complesso.
Dall’altra il Comune accusa la Provincia di inamovibilità, e di programmi a breve e medio termine non condivisibili, poca vision e poca attenzione verso una Istituzione Scolastica di eccellenza, storica, essenziale e strategica per la Città.
In tutto questo caos di accuse e controaccuse chi ne fa le spese sono soprattutto l’Istituzione Scolastica, i Docenti, gli Studenti e, di riflesso, tutta la Cittadinanza.
Come gruppo Politico Pescia a Sinistra proponiamo al più presto la convocazione di un Consiglio Comunale aperto nel quale Consiglieri Comunali, Presidente Provinciale e Cittadinanza possano avere un confronto Istituzionale aperto, democratico e partecipato al fine di venire a conoscenza dei reali problemi, e di individuare le varie responsabilità.
In tal senso in base al Capo V art.41 comma 1-2-3 del Regolamento del Consiglio Comunale abbiamo fatto richiesta ufficiale al Presidente dello stesso, Vittoriano Brizzi, di indire un'adunanza aperta con la partecipazione del Consiglio Comunale e del Presidente della Provincia, affinchè la Popolazione abbia un democratico e trasparente confronto chiarificatore, non essendo possibile indire tale adunanza aperta dai semplici cittadini con la raccolta di 500 firme, come avviene in molti altri Comuni Italiani e come avremmo auspicato”.

Redazione

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