L’associazione Acqua Bene Comune Pistoia e Valdinievole risponde al Presidente Perra. Invece di fare autocritica utilizza i danni recati ai cittadini per uno spot pubblicitario alla Multiutility
"In tutta la Toscana e pure nell’area fiorentina fino a qualche giorno fa era un gran parlare della siccità e delle ordinanze di divieto di utilizzo dell’acqua potabile per scopi diversi da quelli igienici e domestici.
Mentre attualmente si parla dei danni provocati dai temporali di questi giorni e del disastro provocato dal rigurgito delle fognature nell’area di Bagno a Ripoli, Antella e Grassina con allagamenti di case e attività produttive.
Le dichiarazioni di Perra, presidente di Publiacqua, sul quotidiano la nazione sono state "Le nostre fogne sono dell’800. Adesso non servono più a nulla" "Finchè non decideremo di cambiare tutto l’impianto fognario, saremo sempre vittima di questi allagamenti".
I cambiamenti climatici, non sono certo una novità e sono anni che ne parliamo e ormai sono quasi 22 anni che Publiacqua gestisce i servizi acquedottistici di fognatura e depurazione. La creazione di questa società era proprio legata ad effettuare gli investimenti necessari.
Servizio Acquedotto: per quanto riguarda la rete idrica le perdite attuali sono maggiori di quelle che vi erano prima dell’affidamento della gestione, l’acqua fatturata rispetto a quella prelevata è solo il 52%, tanto che abbiamo il primato europeo del prelievo di acqua per uso potabile. Ma in compenso si continua ancora a buttare le acque piovane (grande risorsa) nelle fogne e non vengono raccolte in bacini per le emergenze con la realizzazione di reti idriche duali.
Servizio depurazione: dalla relazione annuale del Direttore dell’AIT (Autorità Idrica Toscana) per il 2020, relativa al piano Stralcio su fognatura e depurazione, emerge che in Publiacqua su un campione di 55 interventi pianificati (da concludersi nel 2021) solo 6 risultavano conclusi, 7 in corso, 34 interventi hanno registrato criticità e 8 elevate criticità.
Servizio fognatura: sempre la relazione di AIT evidenzia anche la completa inadeguatezza del sistema di fognature del gestore, secondo la metodologia di classificazione di ARERA che mette in A i sistemi virtuosi ed in E i peggiori, Publiacqua è in E.
In compenso gli utili dal 2016 al 2021 sono stati circa 180 milioni ed altri 25 sono previsti per il 2022. Di questi utili il 60% spetta proprio ai comuni e di questi il 22% proprio al comune di Firenze di cui Perra è stato assessore.
Mentre apprendiamo notizie che, se non rappresentassero uno spreco di danaro pubblico, quindi pagato dalle nostre tasche, susciterebbero addirittura ilarità. I fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza verranno utilizzati, al fine di ridurre le perdite, per montare dei contatori cosiddetti intelligenti. Ma questi sono in grado di rilevare solo le perdite nelle nostre case quindi nell’aree private, mentre la quasi totalità delle perdite è nella rete pubblica dove tra l’altro i cittadini ci informano che le perdite segnalate vengono riparate in tempi biblici. Alle utenze arriva solo il 52% dell’acqua prelevata.
Veniamo anche a conoscenza che verrà utilizzato un aereo per rilevare le perdite, speriamo che tale costo riduca le attese per gli interventi di ripristino.
Forse i sindaci e gli assessori dei comuni, invece di esigere e controllare che gli investimenti necessari venissero realizzati, hanno preferito chiudere un occhio, anzi tutti e due, in cambio di questi utili.
Perra invece di fare “un mea culpa mea maxima culpa” propone la creazione della Multiutility sui servizi pubblici locali “Per far fronte alla situazione che stiamo affrontando, serve un solo soggetto che gestisca tutto e abbia una visione a tutto tondo", dimostrando ancora una volta come l’incapacità della politica, condizionata da economisti prezzolati, faccia solo l'interesse delle lobby economiche.
Il sistema di gestione dei servizi pubblici in mano alle grandi Multiutilty ha già mostrato in questi anni tutte le debolezze che si generano, l'operazione è puramente finanziaria e il collocamento sul mercato del 49% delle azioni consentirà agli attuali soci pubblici di fare cassa e garantirà profitti e speculazioni alle finanziarie che, per tale scopo, utilizzeranno i soldi dei risparmiatori. Le società operative di gestione dei servizi non avranno alcun beneficio, nè diretto e nemmeno indiretto, dalla quotazione in borsa. Così saranno allontanate le decisioni dai territori espropriando addirittura Sindaci e Consigli Comunali di qualsiasi potere di intervento e modifica dei servizi stessi".
Redazione