Oreste Giurlani, sindaco di Pescia, interviene in merito alla sanità.

“In questa campagna elettorale sento parlare troppo poco di sanità, di salute dei cittadini e dell’offerta sanitaria in generale. Il tema dovrebbe essere invece prioritario, anche se so bene che, viste le competenze regionali, riguarda più le elezioni amministrative che quelle politiche.
In ogni caso, lo Stato centrale deve fare di più per migliorare una situazione che, a livello nazionale e , a cascata, arrivando ai presidi di prossimità, può e deve essere gestita con più attenzione verso le persone.
Per quanto mi riguarda e per il ruolo che mi compete, devo registrare un sensibile abbassamento del livello dei servizi sanitari nel nostro territorio, a partire dall’ospedale di Pescia.
Un crollo certamente non dovuto alla professionalità dei medici e del personale paramedico, che da sempre brillano per capacità e impegno, ma solamente dall’esiguità di certi organici, che comportano una conseguente contrazione nell’erogazione dei servizi, con la necessità, per i cittadini che possono permetterselo, di dover necessariamente rivolgersi al privato. Una brutta deriva per una sanità che veniva considerata un modello e che oggi i fatti dimostrano essere molto peggiorata.
Fermandomi all’ospedale di Pescia, tanto per fare degli esempi concreti, a ottobre doveva tornare il Punto Nascite, ma niente si sa, mancano gli anestesisti e questo si ripercuote sulle operazioni, l’otorino visita solamente al mattino e per le urgenze i pazienti vengono mandati tutti a Pistoia, le liste d’attesa sono lunghissime, mancano medici al pronto soccorso, così come sono insufficienti tecnici di anatomia patologica, determinanti per gli esami istologici che sono alla base delle diagnosi per individuare eventuali tumori.
Insomma, un quadro decisamente desolante e a rimetterci sono gli operatori che non possono svolgere al meglio il loro qualificato lavoro e soprattutto i cittadini, che non hanno l’adeguata assistenza sanitaria che dovrebbe spettare loro.
Dispiace, poi, che parlando con gli operatori stessi , tutti parlano di brutte sensazioni riguardo il futuro del nostro nosocomio. Solo sentire certe ipotesi mi indigna perché credo che il SS Cosma e Damiano, per la sua storia e per la sua collocazione, sia strategico in ambito sanitario per la Valdinievole e non solo, visto che attrae pazienti anche dalla Piana di Lucca e dai territori limitrofi. Ho sempre detto e come amministrazione comunale abbiamo lavorato per potenziare l’ospedale e non accettiamo che si parli di futuro incerto per questa struttura.
Chi va in Parlamento, mi auguro, insieme ai problemi economici e energetici dovrà tenere conto anche di questo”.

Redazione

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