La tavola di San Francesco in mostra a Monaco

La prestigiosa tavola di Bonaventura Berlinghieri sarà una delle opere di maggior spicco alla mostra “Francesco. San Francesco”.

Una dei capolavori dell’arte custoditi a Pescia, se non l’opera più prestigiosa della Toscana, la prima raffigurazione di San Francesco, datata 1235 e dipinta da Bonaventura Berlinghieri sarà esposta per 3 mesi in uno dei musei diocesani più importanti al mondo nonché il museo diocesano dell’Arcidiocesi di Monaco e Frisinga, retta dal 1977 al 1982 dall’allora Cardinale Joseph Ratzinger, poi Benedetto XVI. I curatori della mostra e il direttore del museo sono venuti nei mesi scorsi più volte in visita a Pescia per condividere insieme al Vescovo e all’Ufficio Beni Culturali diocesano il loro progetto espositivo interamente dedicato al Santo di Assisi. La preziosa opera sarà quindi un elemento di riferimento importantissimo non solo per i visitatori, che saranno moltissimi in base alle previsioni, ma anche per tanti studiosi ed esperti di storia dell’arte che avranno l’occasione di ammirare e conoscere da vicino il dipinto così rilevante sia artisticamente sia spiritualmente.
In vista della sua trasferta, la tavola di San Francesco è stata sottoposta a complete e scrupolose indagini diagnostiche svolte da restauratori di altissimo livello in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, per comprendere le condizioni della pellicola pittorica ma soprattutto l’integrità del supporto ligneo della tavola e il suo stato di salute in generale. Il responso degli specialisti ha stabilito che l’opera sta bene e può essere spostata da Pescia a Monaco. L’opera sarà trasportata in una cassa climatizzata e sarà accompagnata nell’allestimento da un funzionario della Soprintendenza che sarà presente a Monaco. Grazie al Museo Diocesano di Frisinga l’opera sarà sottoposta ad una revisione e adesione delle micro cadute e integrazione plastica e cromatica e alla disinfestazione dai tarli con la tecnica dell’anossia.

Per la Diocesi è una vera gioia e lustro poter partecipare ad un’operazione di così importante rilievo e grande spessore, specialmente per incrementare la valorizzazione delle opere presenti sul nostro territorio e far conoscere al mondo intero Pescia e i sui Tesori.

San Francesco e storie della sua vita
SCHEDA STORICO ARTISTICA

Bonaventura Berlinghieri
San Francesco e storie della sua vita 1235
tempera e oro su tavola cm 151 x 114
custodita nella chiesa di San Francesco a Pescia.

La tavola, che oggi si trova sull'altare Mainardi, l'ultimo sul lato destro della navata, venne riscoperta negli anni ottanta dell'Ottocento, quando Michele Ridolfi rimosse la tela seicentesca di Alessandro Bardelli con una Gloria di angeli che la incorniciava nelle vicina Cappella dell'Immacolata Concezione. In quell'occasione fu ritrovata la data e la firma dell'artista, lungo il bordo inferiore, che confermarono come l'opera, probabilmente proveniente dall'antica chiesa pesciatina di San Francesco, fosse la più antica rappresentazione pervenuta del santo di Assisi, dipinta appena nove anni dopo la sua morte. La famiglia Mainardi aveva costruito una cappella dedicata a San Francesco proprio nel 1235, lo stesso anno della tavola di Pescia, il che farebbe propendere per una sua collocazione stabile sull'altare della cappella.

La tavola, dalla tipica forma cuspidata, rappresenta san Francesco, posto in piedi in posizione centrale; il santo di Assisi è vestito con un saio legato tramite una corda ed è incappucciato, nella mano sinistra regge probabilmente il Vangelo, mentre con la destra benedice e mostra le stimmate. Come tipico di altre tavole sui santi dell'epoca, ai lati della figura in piena dimensione sono rappresentate alcune storie della sua vita.

L'opera è molto interessante nell'ambito del Duecento italiano poiché è la prima conosciuta a trattare il soggetto delle Storie di san Francesco, che essendo pressoché contemporanee, non avevano un modello iconografico bizantino: tuttavia il rapporto degli episodi laterali con la miniatura bizantina, già notato in precedenza, è stato recentemente provato. Lo stile è comunque ancora legato alle fogge anticheggianti usate nelle storie bibliche, con la posa rigidamente frontale, la schematicità dei tratti fisiognomici e il carattere impersonale dell'effigie.

Redazione

Meteo locali