"Ciccio e Tore. Il mistero di Gravina" al Tettuccio

Valentini e il Generale Garofano ospiti il 27 maggio alla rassegna "Acqua in bocca (ma non troppo)". Ingresso libero.

Sabato alle ore 16 la rassegna "Acqua in bocca (ma non troppo)" ospita allo stabilimento termale Tettuccio la presentazione del libro "Ciccio e Tore. Il mistero di Gravina". Simona Peselli intervista gli autori Mauro Valentini e il generale Luciano Garofano. Ingresso libero per il pubblico dell'evento.

Francesco detto Ciccio, 13 anni e Salvatore Pappalardi detto Tore di due anni più piccolo scompaiono il 5 giugno 2006 dal centro di Gravina, borgo pugliese dell'alta Murgia.
I due fratellini erano usciti nel pomeriggio per giocare con gli amici. Per lungo tempo il destino dei due ragazzi rimane un mistero destinato a non trovare soluzione.
Ma un anno e mezzo dopo, nel novembre del 2007 arriva il colpo di scena. Viene arrestato Filippo, il padre dei due ragazzi.
Secondo gli inquirenti è stato lui a uccidere i figli e a nascondere i corpi. Sembra tutto risolto. Quando nel febbraio del 2008 un evento cambierà completamente la situazione.
Gli autori, il giornalista e scrittore Mauro Valentini e Luciano Garofano, biologo e accademico italiano di fama internazionale, già comandante dei Ris di Parma, consulente tecnico per l'autorità giudiziaria e consulente per serie tivù come Ris e Delitti imperfetti e di programmi televisivi di approfondimento come Quarto Grado, raccontano e indagano dopo aver ricostruito l'accaduto insieme ai protagonisti principali.
Un libro che altro non è che un invito alla riflessione per l'autorità giudiziaria di Bari e per tutti i protagonisti di questa brutta pagina di cronaca italiana.
Nelle pagine sono contenuti documenti inediti e ricostruzioni precise che aprono a nuovi scenari d'inchiesta.
Infine anche un capitolo sulla storia e le bellezze di questa città: Gravina in Puglia che non merita di essere ricordata soltanto come la città del Mistero di Gravina.
"C'è una verità che nonostante il tempo trascorso è ancora individuabile negli atti a disposizione e può ancora essere scritta se si avrà la volontà di riaprire le indagini. E' la mia speranza - commenta il generale Luciano Garofano - ed è anche quella di Filippo Pappalardi che non chiede nulla di più se non conoscere cosa avvenne realmente quella maledetta sera del 5 giugno 2006".
"Con questo testo - dichiara Mauro Valentini - abbiamo simbolicamente riportato fuori dal pozzo i due fratellini, vittime due volte, prima della caduta e poi dall'abbandono da parte di chi poteva chiamare i soccorsi e non l'ha fatt . Volevamo restituire la dignità a un padre: Filippo, accusato ingiustamente del delitto più atroce che si possa immaginare".

Redazione

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