Dal 7 luglio al 30 settembre 2012 nel borgo abruzzese di Santo Stefano di Sessanio (L'AQUILA) una nuova mostra di opere d’arte provenienti dai depositi della Galleria degli Uffizi di Firenze dedicata ai temi del paesaggio e della pastorizia [Foto di Kruder396 da Wikipedia].

Opere meno celebrate di artisti pur sempre noti o creazioni di maestri di minor fama, ma non per questo meno poetiche. Il tutto con un filo conduttore: l’integrità paesaggistica, caratteristica della montagna abruzzese e in particolare del piccolo borgo montano di Santo Stefano di Sessanio, in provincia dell’Aquila.
Viene inaugurata oggi l’esposizione “Paesi, pastori e viandanti: marmi antichi e visioni dipinte dagli Uffizi a Santo Stefano di Sessanio” che prosegue fino al 30 settembre 2012 e si articola in tre diversi luoghi del borgo, ciascuno dei quali presenterà aspetti importanti della realtà rurale: la Firenze di un tempo, il paesaggio e i mestieri legati alla vita montana e contadina. Si tratta di 29 opere provenienti dal patrimonio del museo fiorentino, che andranno a impreziosire la sede municipale (predisposta dagli allestitori della stessa Galleria) e alcuni suggestivi e caratteristici locali distribuiti nel centro storico del borgo – Le Carceri e le Botteghe dell’artigianato domestico, dei decotti e dei fermentati, messi a disposizione dall’Albergo Diffuso Sextantio – riproponendo una formula itinerante che la scorsa edizione aveva riscosso un ottimo consenso.
Un’occasione per offrire un percorso di visita più ampio e dettagliato del borgo e consentire di ammirare le magnifiche testimonianze architettoniche lasciate in eredità dall’illustre famiglia fiorentina, tra cui spicca lo stemma dei Medici nella maestosa porta d'ingresso. «Una rassegna inedita, composta di opere che, essendo conservate nelle stanze della riserva degli Uffizi o in luoghi fuori dell’ordinaria frequentazione, sono poco conosciute o addirittura ignote» ha detto Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi.
Il Seicento è il secolo per eccellenza della pittura del paesaggio e gli artisti che maggiormente ritrassero il paesaggio italiano, riuscendone a cogliere la poesia e le infinite sfaccettature, sono per lo più olandesi, fiamminghi, francesi e tedeschi che videro nell’Italia e Roma un soggiorno obbligato per progredire nella loro conoscenza. Mentre per gli Italiani rilevante sarà l’opera di mecenatismo svolta da Cosimo II de’ Medici. Gli artisti si sforzarono di operare distinzioni tra paesaggio "ideale" (o "eroico") e "pastorale", cui si aggiungerà in seguito il sottogenere "veduta", inteso come la rappresentazione obiettiva di una particolare località. Infine preziosi marmi romani avranno il compito di illustrare i sentimenti degli antichi nei riguardi di quegli stessi temi esibiti nei quadri.
Con questa seconda mostra S. Stefano di Sessanio e la Galleria degli Uffizi consolidano il rapporto di collaborazione culturale che ha visto la luce lo con la mostra nel 2011 “Condivisione di affetti” (14.000 visitatori paganti sia italiani che stranieri) che già nel titolo voleva esprimere non solo gli indissolubili vincoli storici nati con la cessione della Baronia di Carapelle a Francesco de’ Medici nel 1573, ma anche la volontà dell’Istituzione museale fiorentina e del Comune di Firenze di contribuire alla rinascita post terremoto del Borgo di S. Stefano di Sessanio.

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