Halfground di Giulia Cenci a NextSpazioA Pistoia

La SpazioA gallery di Pistoia inaugura il 2 febbraio, accanto alla propria sede, la «project room» NextSpazioA con “Halfground”, intervento artistico di Giulia Cenci che interroga il nuovo luogo espositivo ancora non rifinito. Parallelamente si apre nella sede principale della galleria “Muta Bellezza”, personale di Francesco Carone.

Con l’intervento artistico “Halfground” di Giulia Cenci viene inaugurato il 2 febbraio alle 18 NextSpazioA, la nuova project room della porta accanto della SpazioA gallery di Giuseppe Alleruzzo, che si trova nel centro di Pistoia. Parallelamente nella sede principale della galleria, in via Amati 13, si apre “Muta Bellezza”, la mostra personale di Francesco Carone, uno degli artisti di casa a SpazioA. Entrambe le mostre resteranno aperte fino al 16 marzo (orario 11-14, 15-19 dal martedì al sabato, o su appuntamento: 0573-977354).
Giulia Cenci, artista di Cortona del 1988 formatasi all’Accademia di belle arti di Bologna e tra i fondatori del progetto “Interno 4”, attraverso "Halfground" (nella foto), propone una riflessione sul nuovo ambiente NextSpazioA, «dal carattere ancora acerbo e non definito», fermandosi «ad un passo precedente la rifinitura di un luogo destinato a divenire giusto, corretto ed imparziale». L’intento è «puntare l’attenzione su ciò che non ci si aspetta da uno spazio espositivo orientando lo sguardo a ciò che comunemente viene osservato in veste di difetto-errore. Destinare l’illuminazione non allo spazio vuoto che ospita ma ad i suoi confini, ad uno sfondo ancora capace di mostrare in un bassorilievo quasi impercettibile la sua stessa geologia. L’intervento è costruito su un punto di confine, risultato di un’esplorazione destinata tanto alla disillusione dell’impeccabile quanto all’impeccabile qualità di una tecnica illusoria quale il chiaroscuro».
Ecco invece il testo di presentazione di “Muta Bellezza” di Francesco Carone, senese del 1975 venuto fuori dall’Accademia di belle arti di Firenze che, oltre ad aver già esposto due volte a SpazioA, nel capoluogo toscano ha esposto al centro per l’arte contemporanea EX3:
Le opere in mostra sono entità sfuggenti a definizioni di genere.
La loro natura è quella di non appartenere a niente se non a se stesse, rifiutando così anche ogni implicazione concettuale ed includendo invece un’idea di bellezza muta; non universale ma ideale.
Forse più vicine al concetto di sublime, le opere tendono ad annullare le possibili domande che muovono da e verso di loro, proprio perché prive di punti di riferimento specifici.
Si tratta di considerare la bellezza non come categoria estetica ma come una deriva dello stupore.
Significa seguirla d’istinto; saper guardare pur senza capire, senza averne piena coscienza. Sorta di colpo di fulmine con il momento, epifania del reale.
Visioni di una via per la quale non esiste l’errore, il dubbio o la giustificazione.
Essere sinceri significa adesso prendere atto di questo ed esaltarlo, tuttavia affermare tale verità è un lavoro sporco che comprende anche l’inganno.
Credo ci sia bisogno di scoprire questa bellezza ed i suoi nessi profondi sottesi al mondo, fatti di poesia e non di regola, che l’artista ha il dovere, suo malgrado, di svelare.

La galleria SpazioA promuove i suoi artisti anche all’estero. Tra le prossime mete in tal senso sono da ricordare “Solo Objects” ARCOmadrid 2013, fiera internazionale dell’arte contemporanea, dal 13 al 17 febbraio nella capitale spagnola, e Art Brussels 31, dal 18 al 21 aprile.

L.S.

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