La mostra “Trame Segrete” a cura di Tiziana Tommei, in cui si incontrano il floral design di Emy Petrini e la ricerca fotografica di Beatrice Speranza, va in scena dal 5 giugno (inaugurazione alle 18) fino al 30 giugno ad Arezzo presso la Galleria 33. In parallelo, due mostre collaterali delle artiste lucchesi: “La casa dei libri” (Vineria al 10 in piazza San Giusto) e “In fiore” all’Erboristeria L’Alveare.

Dai fili dei ricami inseriti in fotografie di paesaggi e interni, agli intrecci di una grande installazione, il “Vortice”, realizzata con la Clematis vitalba. E poi opere in cui il dialogo tra ricerca fotografica e arte vegetale si traduce in congiungimento.
Sono alcune delle “Trame Segrete” della mostra di Emy Petrini e Beatrice Speranza, curata da Tiziana Tommei, che si terrà alla Galleria 33 di Arezzo dal 5 giugno (inaugurazione alle 18) fino al 30 giugno (ingresso libero, con i seguenti orari: giovedì e sabato 17-19,30; venerdì 18,30-23,30, domenica 11-13 e 17-20). E che prevede, nello stesso periodo, come eventi collaterali due ulteriori esposizioni: presso la Vineria al 10, una sezione della serie fotografica “La casa dei Libri”, progetto di Beatrice Speranza dedicato alle librerie storiche e ispirato nel 2009 da una visita a Shakespeare & Co a Parigi; invece all’Erboristeria L’Alveare in piazza Sant’Agostino le cornici con composizioni floreali di “In fiore” di Emy Petrini, recentemente premiate alla manifestazione fiorentina “Artigianato a Palazzo”.
“Trame Segrete” presenta per la prima volta ad Arezzo le due sempre più quotate artiste lucchesi, il cui sodalizio professionale risale al 2009, con una proposta nuova, personale ed emozionale, nella quale due espressioni artistiche diverse fra loro come floral design e fotografia trovano singolare coniugazione. Non una semplice mostra, ma lo snodo di un percorso: l’esito di sperimentazioni mosse dalla capacità di dare forma, attraverso media diversi, ad una ricerca interiore che parte da un vissuto squisitamente personale. E’ la vita che scorre tra grovigli d’immagini e materiali diversi e che deflagra, con sensibilità, in opere nuove e coraggiose. Opere che non vogliono dare risposte o certezze, ma imporre quesiti, richiamare l’attenzione e invitare l’uomo ad interrogarsi sulla sua natura, sul presente, esortandolo a mettersi in gioco.
Per ulteriori informazioni: www.galleria33.it

Lorenzo Sandiford
 

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