federico gori

A Pistoia fino al 26 luglio la mostra di Federico Gori “Come afferrare il vento”, con 11 installazioni.

La mostra di arte contemporanea, inaugurata il 9 maggio a Palazzo Fabroni, è un percorso artistico fatto di terra, erba, rame, carbone: la natura è al centro di ogni opera.
La mostra prende il nome da un verso biblico ed è composta da 11 installazioni e opere tutte diversificate fra loro per l’uso di materiali (si passa dal rame al carbone e cenere o erba e terra su tela, dal cemento fino ad installazioni video) ma unite dal tema del tempo che si intreccia alla terra, alla natura. Questo lavoro di Federico Gori, pistoiese e già conosciuto a livello nazionale per il suo lavoro artistico (ha esposto, per esempio, alla biennale di Venezia), è stato progettato per gli spazi di Palazzo Fabroni. Un lavoro durato 6 mesi, curato da Marco Pierini, dove le opere stesse sono soggette al tempo che passa: i materiali usati sono organici e quindi subiranno la normale usura del tempo (come il rame ossidato naturalmente).
«Nel lavoro di Gori la natura non è soggetto o oggetto della rappresentazione artistica ma diventa generatrice dell’immagine – spiega Marco Pierini – le opere poi sono affidate al tempo, che attende a un risultato previsto ma non prevedibile completamente».
Una mostra «fortemente voluta dall’amministrazione e che è una sintesi dell’indagine che ha occupato Palazzo Fabroni negli anni: arte e natura ma anche l’attenzione ad artisti pistoiesi». Di pistoiese c’è anche la musica, che accompagnerà il percorso della mostra, realizzata appositamente dal gruppo musicale pistoiese Werner. «È una soddisfazione esporre a Palazzo Fabroni – racconta Gori – la prima mostra di arte contemporanea l’ho vista proprio qui, quando frequentavo il liceo artistico Petrocchi». La mostra (costo 3,50 euro e 2 euro ridotto) è visitabile dal giovedì alla domenica e festivi (10-13 e 15-18).

Redazione Floraviva

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