Le Donne del Vino festeggianoilcinquantesimoVinitaly con la degustazioneinaugurale e ilbrindisi finale: 10 vini del 1967 e una maxi tortaalla Gran Guardia.Le celebrazioni del cinquantesimoVinitalyvedonoprotagoniste Le Donne del Vino con la degustazionecheapriràgliassaggidell’edizione 2016. 10 Donne del Vino offriranno le lorobottiglie del 1967 e dioggi. La degustazione, saràguidatada Marco Gatti e Paolo Massobrio, e mostrerà a 50 giornalistiesteri, l’evoluzionedell’enologiaitaliananei 50 annidalla prima edizionediVinitaly. Ecco le cantine: FratelliBerlucchi, CastellodiGabiano, La Scolca, Rivera, FattoriadeiBarbi, TenutadiCapezzana, CastellodiQuerceto, CastelloBanfi, Lungarotti, Masi.
DuranteVinitaly 2016 Le Donne del Vino ufficializzerannoilpassaggiodelleconsegneda Elena MartuscelloallanuovaPresidenteDonatellaCinelliColombinipresentandoancheilnuovoConsiglio e le Delegate regionali. Nelprogramma del prossimotrienniospicca la creazionedi un eventonazionalediffusocheavràluogoogniannoilsabato prima dell’8marzo e sichiamerà“Festadelle Donne del Vino”. Un eventorivoltoallenuoveconsumatricidonne, competenti, appassionate e indirizzateall’altaqualità.
Sarannoancora Le Donne del Vino ad alzare i calici per l’ultimobrindisidell’edizione 2016 diVinitaly con iltagliodellatorta del 50°compleanno al Palazzo della Gran Guardia mercoledì 13 aprileduranteunacenadi gala in cuisarannoserviteeccellenzegastronomiche e prestigiosebottigliedelle Donne del Vino ditutte le regionid’Italia. Registadellaserata la chef - Donna del Vino Marina Ramasso.
La seratavuoleessere un grazie dell’Italia del vino femminileallaFierache in cinquantaanni ha accompagnatoilsuccessodellanostraenologianelmondo.
Domaniconferenzastampa con Rossi e Remaschi: saràdunqueancorail vino, ilprodotto leader dellaproduzioneagroalimentaredellaToscana, iltemadellaconferenzastampachesiterràdomani, lunedì 8 febbraio in palazzo StrozziSacrati, sededellapresidenzadellaRegione, a Firenze. Allapresenza del presidentedellaRegioneEnrico Rossi, dell'assessoreall'agricoltura Marco Remaschi, deirappresentantidiToscanaPromozione e diconsorzi e operatori del settore, sarannopresentati due eventichesonodiventatiunatradizione per la promozionenelcampovitivinicolo. Si parleràinfattidi Buy Wine, la manifestazionechesiterràallaFortezzadaBassoil 12 e 13 febbraio, e diAnteprimediToscana, ovvero le iniziativevolteallapresentazionedeinuoviprodotti, chesisvolgeranno in variepartidiToscana, dale13 al 20 febbraio. La conferenzastampasaràanchel'occasione per presentare i datieconomici del comparto, con particolareriferimentoalleesportazioni.
Il Mipaafannunciacheanchel’asparagodiCantello ha ottenutoilriconoscimentodiIndicazionegeograficaprotetta. Sonoadesso 278 le dop e igpitaliane, mentre 29 le denominazioniprotettedellaToscana.
Ventinovesimaindicazionegeograficaprotetta in Toscana. L’hannoottenuta i cantuccitoscani, o piùprecisamentesia i “cantucci”che i “cantuccini”. Anchel’asparagodiCantello ha ottenutoilmedesimoriconoscimento.
Ad annunciarloèilMinisterodellepoliticheagricolealimentari e forestali (Mipaaf) cheoggi ha resonotochesonostatipubblicatinellaGazzettaUfficialedell’Unioneeuropea i Regolamentidiesecuzione con l’iscrizionedeiCantucciniToscani/CantucciToscani e dell’AsparagodiCantellonelregistrodelleDop e Igp.
Salgono così a 278 le Dop e Igpitaliane registrate in ambito comunitario, consolidando il primato cheil nostro Paese detiene da anni per i prodotti agroalimentari di qualità.
La zona di produzione dei Cantuccini toscani/cantucci toscani comprende tutto il territorio della Regione Toscana, mentre l’asparago di Cantello viene prodotto nell’omonimo Comune lombardo in provincia di Varese.
Al via un ciclo di corsi di formazione organizzati dal Gambero Rosso destinati ai Giovani Agricoltori di Confagricoltura. Un’opportunità per migliorare e rafforzare le competenze gestionali, comunicative e strategiche nei vari comparti dell’agroalimentare, necessarie oggi per crescere ed internazionalizzare le proprie aziende.
Tre workshop di due giornate ciascuno, che avranno inizio a febbraio e si svolgeranno fino ad aprile. I contenuti dei corsi riguarderanno, in particolare, i principi di controllo di gestione nei business dell’enogastronomia, la pianificazione, l’organizzazione degli eventi fieristici e l’internazionalizzazione, l’ottimizzazione delle risorse, le relazioni con i soggetti istituzionali e di mercato e si svolgeranno negli spazi della Città del Gusto di Roma, una struttura appositamente concepita per fornire le adeguate soluzioni logistiche in ogni occasione.
La Conferenza Stampa si svolgerà martedì 26 gennaio alle ore 11:30 a Roma, Sala Serpieri, Palazzo della Valle, C.so Vittorio Emanuele n. 101. Interverranno Raffaele Maiorano, Presidente dei Giovani di Confagricoltura; Paolo Cuccia, Presidente Gambero Rosso S.p.a e Luca Brondelli di Brondello, Presidente Enapra
Per circa due mesi, dal 20 gennaio al 17 marzo, 8 ristoranti fiorentini ospiteranno chef elbani che proporranno ricette, prodotti e vini elbani con l'obiettivo di spingere i più curiosi ad un'esperienza diretta sull'isola. Questo l'obiettivo di 'Tra terra e mare: l'Elba in Vetrina', l'iniziativa promossa da Vetrina Toscana, il progetto di Regione e Unioncamere Toscana che promuove ristoranti e botteghe che valorizzano i prodotti del territorio, presentata oggi al ristorante Le Giubbe Rosse a Firenze.
"Un'occasione importante – ha spiegato l'assessore al turismo Stefano Ciuoffo – per approfondire la conoscenza dell'Elba ma anche un passo successivo al convegno che abbiamo organizzato sull'isola lo scorso dicembre durante il quale ci siamo confrontati sulle grandi opportunità che l'Elba è in grado di offrire al mondo del turismo e dell'enogastronomia. In un periodo in cui la stagione balneare è ferma cerchiamo di mantenere viva l'immagine e la piacevolezza che quest'isola evoca, ospitando a Firenze la sua tradizione culinaria".
Ogni cena sarà incentrata su un prodotto locale e su un vino del territorio selezionati da ElbaTaste, il consorzio d'imprese che si occupa di promozione dell'enogastronomia dell'Isola d'Elba e delle Isole dell'Arcipelago Toscano.
Ecco il calendario. Il 20 gennaio Paolo Gori di "Burde" ospita Massimo Poli de "La Taverna dei Poeti"; il 27 gennaio Claudio Vicenzo de "La Limonaia di Villa Rospigliosi" ospita Umberto Giacomelli de "Il Gallo Nero"; il 3 febbraio Filippo Saporito de "La leggenda dei Frati" ospita Marco Olmetti di "Pepenero"; l' 11 febbraio Claudio Bianchi de "I Ghibellini" ospita Giuseppe Sisillo de "L'Amandolo", il 17 febbraio Barbara Guarnieri di "Gustavino" ospita Luigi Muti di "Vento in Poppa"; il 25 febbraio Claudio Catalani de il "Pesce Rosso" ospita Mirko Lanari del "Belmare", il 3 marzo Luca Cai de "Il magazzino" ospita Amos Rota di "Emanuel"; il 9 marzo Silvia Miniera della "Sosta del Rossellino" ospita Danilo Ferrara di &quo t;Capo Nord". Il ciclo di serate dedicate all'Elba si chiuderà il 17 marzo alle ore 15,30 all'Accademia dei Georgofili con il convegno: "Vino in anfora fra ricerca archeologica e produzione".
Un tempo l'arancio amaro, Citrusaurantium, punteggiava le campagne, accolto vicino ai muri delle case o all'interno degli orti. Detto anche "melangolo" o arancio forte, è un piccolo albero sempreverde, coltivato da epoche immemorabili per i suoi oli essenziali estratti da foglie, frutti e fiori. Pianta rustica e facile da coltivare nei climi non troppo freddi, dona bellissime fioriture in primavera, quando sulla pianta si trovano anche i frutti vecchi e i frutti nuovi. Si può riprodurre da seme, mettendo a dimora direttamente in vaso a dicembre, in Luna crescente, la metà dei frutti maturi con terriccio e torba soffice, diradando, ovvero lasciando una piantina per vaso, nella primavera successiva. Dalle foglie si estrae un olio tonificante con effetto "addolcente" sul cuore, da cui elimina la tristezza. La buccia è un ottimo digestivo, mentre il succo dei frutti che si raccolgono a dicembre è l'ideale in cucina per sgrassare le carni arrosto o per condire fagioli e cavolfiori. La curiosità: dai fiori, le zagare, si estrae un'essenza detta "neroli". Prende il nome dalla duchessa Anna Maria Orsini di Nerola, che nel '600 la usava per profumare i guanti e fare bagni.
Il battesimo della creazione della compositrice Roberta Vacca ‘Note di gusto – musimenù all’italiana per soprano, due flauti e quintetto d’archi’ (2015) è avvenuto l’8 novembre alla Sala Vanni di Firenze durante il concerto spettacolo del festival fiorentino “Terra – gastronomia musicale”. Interpreti Silvia Tocchini e l’Ensemble Nuovo Contrappunto diretto da Mario Ancillotti.
«Rintracciare la ‘tonicità’ (ricostituente) di alcuni ingredienti locali a me particolarmente cari». Così scrive la compositrice Roberta Vacca nelle prime righe dell’insolito libretto della sua creazione “Note di gusto – musimenù all’italiana per soprano, due flauti e quintetto d’archi” (2015). E subito dopo aggiunge: «attraverso un piccolo percorso eno-gastronomico ho voluto evidenziare alcune peculiarità linguistiche regionali che, associate a sotterranee citazioni di musica popolare, ‘armonizzano’ gli appetiti secondo vari gusti!»
Il musimenù di Roberta Vacca è stato composto appositamente per il festival fiorentino Suoni Riflessi, su sollecitazione del direttore artistico Mario Ancillotti. La prima esecuzione è avvenuta l’8 novembre alla Sala Vanni di Firenze durante il concerto-spettacolo “Terra – gastronomia musicale” presentato dal musicologo Alberto Batisti, direttore di Rete Toscana Classica. Interpreti il soprano Silvia Tocchini con l’Ensemble Nuovo Contrappunto: Mario Ancillotti flauto e direzione, Silvia D’Addona flauto, Pino Tedeschi e Matilde Urbani violini, Edoardo Rosadini viola, Alice Gabbiani violoncello, Riccardo Ragno contrabbasso.
Ecco alcuni frammenti audiovisivi dell’esecuzione delle ricette regionali musicate da Roberta Vacca e cantate in questa occasione da Silvia Tocchini con i relativi testi scritti. In tutto si tratta di cinque ricette regionali intercalate da tre sorsi musicali di Brunello di Montalcino puramente strumentali: “la piadena a la rumagnôla” (Emilia Romagna), “struncatura c'a n'duja” (Calabria), “pecora alla cottora” (Abruzzo), “cannola ca ricotta” (Sicilia) e “si licorifatucun sa mutauci” (Sardegna).
Primo sorso di Brunello, piadina romagnola e secondo sorso di Brunello
1-Brunello di Montalcino: I sorso (Toscana) [dur. 10” ca.] – per ensemble 2-Piadena a la rumagnôla (Emilia Romagna) [dur. 1’40” ca.] – per soprano e quintetto d’archi
L’è la piòrumagnôla dal specialitêrumagnôli. L’è un pâ sanza lévddlapiòintigausânza, còtint la lastra d’sas o int la tègiad’tëracota messa sôra a la fiamba viva. Impastétzenczent gram ad farénacumtarzent gram ad gras, sêl, un pizgòt ad bicarbunê e tânt’aguatévdaquânta u n’ vò par fê un impastpiòtòstdur. Stindìl in zircgròs circa mezcentematar e de diametar ad quendgcentematar. Cusi la pìsôra e’ tëst o la lastra, ziréndola spes e furéndla ad sôracun al pônt d’una furzéna. La s’mâgnaspachêda in du, imbutìda ad furmàjmurbi (squaquarôn) o ad fetrusêdid’panzèta, o ad chévul a la rumagnôla (u j è la rizèta). Al bon piadiìn fati in ca a gli ha da éssarsemparacumpagnêdi da un bëlpöd’venròs (sansvéis o cagnena).
3-Brunello di Montalcino: II sorso (Toscana) [dur. 5” ca.] – per soprano, due flauti e violino
Frammento finale della ricetta abruzzese “Pecora alla cottora”
5-Pecora alla cottora (Abruzzo) [dur. 3’ ca.] – per soprano e quintetto d’archi
[…] Mettatengipocuvinubiancu e feciatelosvaporà. Mettatetuttu co la pecora dentru la cottora e po’ recropatetuttu co l’acqua bollente, feciate bolle, aggiustate co lo sale e pocu pepe e dopo circa n’oretta calatengi poche patane e feciatelecoce bone cuscì se squajano e se quaja pure jubrodu. Po’ all’urdimu‘ngi mettete l’atre patane e quanno so cotte e la ciccia se stacca daj’osso se po magnà.
Parte iniziale della ricetta sarda “Si licorifatucun sa mutauci” e ultimo istante con applausi
8-Si licorifatucun sa mutauci (Sardegna) [dur. 1’40” ca.] – per soprano e quintetto d’archi Ainnàntidèpis(i) sciacuài sa mutàucicunamòri, ponìdda-ins'àlcoolaìntrude-un'ampùlla 'e bìrdi po chìmberidìsi. Ammàintza (i) su (i)sciròpu, s'àcua e su tzùcuru: fai buddìris'àcuaind'ùnapìngiara, càndu est (i)sfridèndi, aciùngi su tzùcuru e du abbulìgias po du fai sciòlli. Càndus'iscìropu est(i) frìdu…
Il terzo concerto del festival, domenica 8 novembre alla Sala Vanni di Firenze, è una raffinata antologia di piatti e bevande in musica presentata dal musicologo Alberto Batisti. Brani di G. P. Telemann, W. A. Mozart, G. Rossini, C. F. Zöllner, L. Bernstein, P. I. Tchaikovsky, J. S. Bach, più una prima esecuzione di una composizione di Roberta Vacca su ricette regionali e Brunello. Interpreti Ensemble Nuovo Contrappunto diretto da Mario Ancillotti, S. Tocchini, E. Pratelli, A. Vacanti, F. Facini, P. Morelli, G. Micheli, e lo stesso Ancillotti.
Un divertimento sensuale e intellettuale al tempo stesso, condotto dal musicologo nonché eccellente gourmet Alberto Batisti, fra gustosissimi piatti e bevande rappresentati nelle musiche di grandi compositori fra il ‘700 e il ‘900, e anche in una composizione creata appositamente per questo concerto da Roberta Vacca (L’Aquila 1967): Note di gusto – per voce e ensemble, che ci diletterà, come spiega Mario Ancillotti, «con rapide ricette regionali italiane e in particolare con l’impareggiabile Brunello toscano».
E’ il terzo appuntamento del festival di musica classica Suoni riflessi, dedicato quest’anno ai “Quattro elementi”, e si terrà domenica 8 novembre, alle 11 di mattina, in Sala Vanni a Firenze, con il titolo “Terra – gastronomia musicale”. Gli interpreti del concerto - che riprende con varianti uno spettacolo di grande successo di alcuni anni fa - saranno l’Ensemble Nuovo Contrappunto diretto da Mario Ancillotti e composto da Silvia D’Addona al flauto, Pino Tedeschi e Matilde Urbani al violino, Edoardo Rosadini alla viola, Alice Gabbiani al violoncello e Riccardo Ragno al contrabbasso. Con loro il soprano Silvia Tocchini, il mezzosoprano Elena Pratelli, il tenore Alfio Vacanti, il baritono Paolo Morelli, il basso Francesco Facini e Gabriele Micheli al cembalo, al pianoforte e come tenore.
Il programma dell’8 novembre comprende, oltre alla citata composizione di Roberta Vacca, l’apologia dei maccheroni nell’Italiana in Algeri di Gioacchino Rossini (Pesaro 1792 – Passy 1868), di cui si conosce il debole che ebbe per la buona tavola, e il finale di Don Giovanni di WolfgangAmadeus Mozart (Salisburgo 1756 – Vienna 1791). Si potrà anche ascoltare una divertente e insospettabile cantata in onore del caffè (BWV 211 per voci e orchestra) di Johann Sebastian Bach (Eisenach 1685 – Lipsia 1750) e uno dei tanti brani di “tafelmusik” (musica da tavola) per i pranzi di corte composti da GeorgPhilipp Telemann (Magdeburgo 1681 – Amburgo 1767). E’ inoltre prevista l’esecuzione della traduzione in musica di quattro piatti (Plum Pudding, Queues de Boeuf, TavoukGuenksis, Civet àTouteVitesse) della Bonne cuisine - Ricette per voce e pianoforte del celebre direttore d’orchestra LeonardBernstein (Lawrence 1918 – New York 1990) e la “poesia” sui cannoli alla crema della “DansedesMirlitons” dello Schiaccianoci di PyotrIlyichTchaikovsky (Kamsko-Votkinsk 1840 – San Pietroburgo 1893). Da non dimenticare infine lo spassosissimo quartetto vocale Der Speisezettel(il menu) di CarlFriedrichZöllner (Mittelhausen 1800 – Lipsia 1860).
Per ulteriori informazioni: www.suoniriflessi.it e la pagina su Facebook “Suoni Riflessi”.
Biglietto intero 12 euro, ridotto 8 euro. (Con la card di Rete Toscana Classica si ha diritto al biglietto ridotto)
Per informazioni: 055-699223, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.